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Blog perverso e polimorfo, abitato da forme di vita aliene e virulente: siamo portatori insani del virus del pensiero diagonale.

sabato 2 marzo 2013

MIRACOLO A CAMAIORE!

C'è in quel di Camaiore, una Camaiore tutta mediatica – facebookiana, per la precisione – un'arena in cui s'affrontano a singolar tenzone tutta una congerie di cittadini camaioresi, degnamente rappresentati ad ogni livello. C'è il personaggio pubblico – vecchi assessori, ex sindaci, attuali consiglieri, imprenditori, trombati e chi più ne ha più ne metta –, comuni cittadini, cittadini mica tanto comuni come il libero pensatore rivoluzionar-keynesiano, il vetero comunista prolisso e bizantino, l'ambientalista indecifrabile e ancora il grillino fresco di nomina – la nomina a grillino, ovviamente – e, soprattutto, chi falcidia impietosamente grammatica ed ortografia con sproloqui degni del rossore sulle guance di ogni maestrina del tempo che fu. Eh sì! Perché, a quanto ci sembra di poter arguire, di giovani ahimè pochi, ma in compenso con pessime idee e per di più confuse.
Tuttavia, questo gruppo di discussione, “Camaiore e i suoi paesi”, può vantare qualcosa che, soprattutto a seguito delle ultime vicende vaticane, risulta essere merce rara: un miracolo.
I post, che qui germinano come funghi, molto poco hanno a che fare con il nome del gruppo, invero assai generico, ma che sembra espungere dal suo seno, inequivocabilmente, la vipera di ogni riferimento alla gestione della cosa pubblica. Tuttavia, come accade nei periodi in cui l'antipolitica la fa da padrona, è proprio la politica ad essere sulla bocca di tutti. E questo gruppo è divenuto una sorta di agorà in cui si affrontano tanti cittadini (ma i più stanno a guardare) armati, però, di quelle che potrebbero chiamarsi le “armi improprie” della dialettica: le prese in giro, i luoghi comuni, le frasi fatte e gli strafalcioni grammaticali. Ah!, dimenticavo, c'è chi preferisce prendere l'avversario per sfinimento, con interventi interminabili e cervellotici (circa “la verità degli atti amministrativi”?!) che hanno l'effetto del valium (non il medicinale, peggio, la canzone di Vasco!). Altri, invece, t'assassinano l'avversario con una sequela inverosimile di proposte, lasciando intendere di avere le soluzioni anche per i problemi ancora non posti, il tutto condito dell'abracadabra macroeconomico in salsa socialdemocratica. Ma non è di questo che vi vogliamo parlare.
Il miracolo, dicevamo, si è verificato imprevisto. La tanto criticata giunta Del Dotto ha compiuto, qui, un'impresa genuinamente titanica. Ed è vero, ci sentiamo di dire che spira un vento nuovo a Camaiore, una nuova stagione! Ai lettori l'arduo compito di collocarla adeguatamente in un ideale “calendario” dell'alternanza politico-amministrativa. Ha saputo unire quanto la storia, da sempre, divide. Ha saputo ricomporre anche i dissapori elettorali in seno al centro-destra (che purtuttavia, di tanto in tanto, fanno capolino). Ha saputo metter d'accordo l'implacabile censore keynesiano con il nostalgico del ventennio che fu – inviti a cena, dichiarazioni d'aperta simpatia... che sia sbocciato l'amore? Una sorta di grosse koalition della “critica critica” centro-destrorsa, in questo caso con scappellamento a sinistra. Tutti contro uno: Alessandro Del Dotto, l'impassibile Renzi de noantri, avec son entourage. Sulle prime la difesa d'ufficio di alcuni sellini e di pochi piddini, poi le difese d'ufficio si sono rarefatte ed hanno lasciato il campo all'impietoso biasimo del “centro-destra-sinistrakeynesiana (più qualcos'altro)”. Ad onor del vero, però, una critica più qualunquista e sgrammaticata che centrata (salvo rare, rarissime eccezioni). Ma tant'è!, condivisa da destra e da sinistra, da nostalgici e rivoluzionar-riformisti in odor di santità ideologica. I loro argomenti puzzano di muffa, eppure te li presentano come se fossero patate novelle.
Mancano le rotonde, ma non gli incroci pericolosi, e di tanto in tanto manca la luce in interi quartieri; le buette rimangono tali – tanto poi ci sguazzeranno i bimbetti – e non muove foglia che Del Dotto non voglia (e sembra proprio che non voglia!). Ma in questo gruppo, grazie al Sindaco col mal d'Africa, la destra e una certa sinistra vanno di nuovo a braccetto, com'è stato – per altri versi e con altri protagonisti – per i 14 mesi del governo Monti. Tutto considerato, vi sembra poco?

di Andrew Dok.

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