- Ciao Maurizio, parlaci un po' di te, cosa fai adesso nella vita......e di Godzilla?Gestisco con grandi difficoltà un banco al mercato di Viareggio. Come puoi capire, faccio un qualcosa di molto diverso da quello che invece avrebbe voluto fare Godzilla. Lui avrebbe preferito calcare i palchi di tutto il mondo, suonare il suo rock e divertirsi alla grande. Godzilla rappresenta la parte di me più irrazionale, animalesca e impulsiva. E' stato lui infatti a guidarmi ai programmi radio come RADIO BABILONIA (1979-1980), sul palco coi Monolith e anche quando gestivo a Viareggio il negozio di dischi dello Scacco Matto. Egli crede ancora che Conan sia un uomo in carne ed ossa, e che possa piombare nel nostro mondo sovvertendolo.
- Secondo le tue esperienze imprenditoriali, come si è evoluto il mondo della piccola impresa negli ultimi trent'anni?Parlare dell'evoluzione della piccola impresa negli ultimi trent'anni è arduo.....un po' perché le piccole imprese sono a mio avviso quasi completamente estinte, un po' anche perché quelle che sono rimaste sono strangolate da banche, stato, comuni, ecc...ecc...
- L'heavy metal italiano e in principal modo il mondo underground del rock versiliese, devono a mio avviso moltissimo a una band che per dirla in maniera molto eufemistica tu conosci benissimo. I Monolith. Vuoi parlarci un poco di loro, di come si è formato il gruppo, ecc..I Monolith si formarono per evoluzione naturale della band dei Magnet, un power trio fortemente ancorato agli anni '70. L'uscita del primo Iron Maiden e l'esplosione della NWOBHM determinarono la repentina virata verso sonorità più dure e marcate. Il nostro problema più grosso fu quello di essere “figli di provincia”, cosa questa che c'impedì di ricevere un'adeguata attenzione e una buona produzione da parte degli addetti ai lavori. Riuscimmo comunque, grazie ad una ferrea determinazione, a far circolare i nostri demos auto prodotti e a partecipare a tre rassegne nazionali di una certa importanza. Quel periodo storico per le bands hard and heavy fu veramente un momento magico. Però quello che ricordo più volentieri di tutta questa faccenda è il fatto che i Monolith non erano solo una band, ma un modus vivendi di cinque amici che assieme passavano gran parte del loro tempo a suonare, a bere, a scherzare, a litigare. Insomma, quelle sono state per me giornate e nottate indimenticabili.
- Verso la fine degli anni '80 avevi aperto a Viareggio un bellissimo negozio di dischi dove il sottoscritto riuscì addirittura a trovare il secondo album dei Girl, la band inglese dove militavano Phil Lewis e Phil Collen. lo Scacco Matto, appunto. Andando a rovistare nei cassetti della memoria, ci puoi ricordare quei tempi: il giro di ragazzi che s'era formato attorno alla tua attività, come ti procuravi quei dischi che non riuscivi a trovare in nessun altro negozio, ecc...Lo Scacco Matto (che era nato a Camaiore alla fine del 1985) fu un esperienza tanto fallimentare dal punto di vista commerciale, quanto bellissima da quello umano. Per molti ragazzi era un vero e proprio ritrovo dove potevano passare ore ad ascoltare musica, parlare di musica e anche fare della musica: una delle mie chitarre era sempre in negozio e a disposizione di tutti. In quel luogo si scherzava, si rideva, nascevano e morivano relazioni sentimentali. Pure se ero un po' troppo in anticipo sui tempi, avevo iniziato anche a trattare in contro tendenza il vinile; i miei fornitori di fiducia erano gli eroi della HAPPY RECORDS di Lido di Camaiore, veri intenditori e sopraffini collezionisti sfegatati. Se per l'epoca credo di essere stato uno dei maggiori spacciatori in Versilia di rarità, questo fatto lo devo senz'altro anche a loro.
- Gli spazi che contano per la musica rock e per chi vuole affacciarsi al mondo della piccola imprenditoria si stanno riducendo sempre di più al lumicino. In televisione impazzano rotocalchi come Amici ed Xfactor, il mondo della politica è quello che noi tutti conosciamo e per chi vuole aprire una piccola attività, la strada è sempre tutta in salita. Esiste per te un minimo comune denominatore che accomuna questi fattori?Non so se ho capito bene la domanda.....ma credo di poter dire che il problema più grosso sia costituito dall'accentramento di potere. Delle multinazionali, per esempio, che dettano sapientemente leggi e regole commerciali. Dello stato italiano invece preferirei non parlare neppure: se si confrontano gli standard sociali e lavorativi di Germania, Olanda e Inghilterra....c'è soltanto da vergognarsi. Anche il mondo della musica, da sempre popolato da squali e tira pacchi, oggi è del tutto prefabbricato. Non c'è molto da dire.....solo sperare che internet e le nuove tecnologie, molto più accessibili di ieri, possano aiutare in una nuova rinascita. Ma tu ci credi? Io no.
Alla
fine degli anni '80, in noi ragazzi d'allora, i Monolith già erano
leggenda. Dopo un quarto di secolo dal loro scioglimento, con un
c.d. uscito recentemente e contenente tutti i loro successi, adesso
sono la storia. A “Voci dalla Piazza” Maurizio “Godzilla”
Passaglia, chitarrista e fondatore della mitica rock band versiliese
ci parla di vita, di morte....e di altre cosette. Buon
divertimento!.
- Una volta, noi amanti della musica rock, eravamo subito riconoscibili a colpo d'occhio: chi più o meno ma tutti avevamo i capelli lunghi e trasandati, il giubbotto di pelle e i modi di fare un po' rudi. La musica ricordo che era per noi importante quanto la vita e riusciva inoltre ad accomunarci come fratelli. In quest'epoca super tecnologica dominata da computer e Iphone, secondo te, per chi oggi va ai concerti ed ascolta musica rock, funziona ancora così?Credo che qua la differenza sostanziale stia in un punto fondamentale: una volta la musica era una sorta di pretesto per stare assieme, affrontando così anche un'esperienza che in qualche misura richiedeva un impegno all'ascolto e un uso della critica. Oggi i concerti mi pare che siano sostanzialmente delle cerimonie dove si va soprattutto ad officiare un personaggio. Detta in altri termini: se prima c'era un soggetto manifestante e un altro ricevente\critico, oggi io vedo soltanto un soggetto dominante e una massa di adoratori passivi. Questa, appunto, mi pare una differenza sostanziale.
- Oggi i lavoratori sia che siano operai o piccoli imprenditori, sono stati quasi completamente spogliati d'ogni diritto. In maniera molto semplicistica e superficiale ma allo stesso tempo molto poetica, a me piace pensare che il blues sia stato in una qualche maniera il “sindacato” degli schiavi che a fine '800 raccoglievano cotone lungo le rive del Mississipi. Se ti chiedo di parlarmi di lavoratori e CgiL, cosa mi dici?Questa domanda sul sindacato è per me molto imbarazzante, perché non so veramente cosa rispondere. La CgiL ha nel mio cuore uno spazio preferenziale perché ne conosco la storia e so quanto anche in passato ha fatto per i lavoratori. E voglio pensare che in quest'epoca stia cercando di ritrovare un punto d'equilibrio al suo interno in modo molto mutato e mutante.
- Classe politica e classe dirigente, sono per te la stessa cosa? Se non lo sono, quali sono i motivi e le caratteristiche che le distinguono?Classe politica e dirigente sono nella mia opinione la stessa cosa, qualunque nome e formazione assumano. Detto questo spero d'essere contraddetto quanto prima dai fatti.
- Per chiudere questa intervista, ci puoi raccontare qualche aneddoto divertente legato alla storia dei Monolith?Aneddoti da raccontare ce ne sarebbero molti: da Max che mi faceva ridere con la sua vocina (tipo Paperino) mentre io ero in linea con l'Inghilterra a trattare il nostro mai avvenuto contratto discografico, a quando fummo convocati a Sanremo da una pseudo etichetta che alla fine voleva soltanto farci cagare parecchi soldi per incidere con loro!!!! Ricoprimmo quel tipo d'insulti e lo mandammo a cagare, scatenando un vero e proprio casino negli uffici della casa discografica.
- Mad Max......Massimiliano Lazzerini (Mad Max) era l'energia vitale dei Monolith....ma soprattutto è stato un fratello che ora purtroppo non c'è più. Ho il timore che Viareggio lo abbia dimenticato e che non gli sia stata resa giustizia per le belle cose che ha fatto con la sua chitarra.Intervistato da Nick Belanes.
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