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sabato 6 aprile 2013

INTERVISTA A FEDERICA "GHIGA" SANTORO



Chi sta accanto al mandarino, riceve molti onori. Chi sta vicino alle cucine, riceve cibo”. A voci dalla Piazza Federica "Ghiga" Santoro ci parla di cucina, giardinaggio e sindacato. Buon divertimento!

1)Ciao Ghiga, parlaci un po' di te, cosa fai nella vita?

 Questo è un particolarissimo momento di transizione epocale, quindi mi batto come un samurai per “alleggerire” la vita, per quanto mi sia possibile. Sono alle prese con una strana forma di giardinaggio quotidiano dell'esistenza: taglio, poto, fertilizzo, pianto e getto via le erbacce, aspetto le fioriture ed i frutti. Cerco di non inquinare, di non farlo fare agli altri e di respirare quel poco di aria buona che, forse, ancora abbiamo intorno.

2) Sul tuo profilo di Facebook ho letto una ricetta particolare, un gran bollito. P Puoi riassumerci la ricetta?

Quando si scrivono ricette, non le si riassumono: le si forniscono nei minimi particolari e dosi. Quindi, eccola qui; ricordatevi, però, che per adesso “i cucinati” siamo noi.

GRAN BOLLITO TRADIZIONALE
(Dosi regionali :150 o più politici riciclati, 4 sottosegretari con porCofoglio e un Parlamento qualsiasi ma ben frollato)
Per  coronare un  pranzo elettorale
Si addice presentare un piatto in spuma
Che richiami, per leggerezza, l’ale
D’uccell, passere e tette in gommapiuma.
Recatevi in San Pietro alla novena
E fate d’ostie incetta nelle gote
Che, insieme a del buon succo d’amarena,
verran frullate (a sangue, se si puote).
Con ricotta tessuta a  larghe maglie
Scolpite due politici a Riace
E spargete polistirolo a scaglie
O grattugiato, se così più piace.
Straziate una Sardegna di sei chili
Dietro la porta dello sgabuzzino
E, pria di fare a scaricabarili,
trucidatela a colpi di calzino.
Quando s’immerge il naso nella coca
Non sempre questa viene digerita
Così consiglio di chiamare un’oca
Che fra le cosce protegga la partita
Tostate ostie, Sardegna e del foraggio
E raccogliete l’humus del saor
In un’olla in basalto con formaggio
A destra, a manca ed a tutte l’or.
Terremotate un po’ d’Emilia a caso
Cercando, attenti!, di non darvi arie
E con macerie Aquilane sotto al naso
Mettete sopra al desco le Primarie.
Fate montare l’ira al popolino
Facendovi trovare in barca a remi
Servendo il brodo appena tiepidino
Sopra un taglio di coscia di Noemi.
Spremete intorno e sopra il Municipio,
Un Sindaco, con elisir succosi,
Chè non si sputa nei piatti per principio
O i voti persi saranno, ahimè, onerosi.
Il piatto è pronto ad essere servito.
Spolverizzato con molte odiose tasse,
Portato in piazza a nome di Fiorito
Risulterà delizia per le masse.


3) Secondo te i grandi programmi televisivi di massa come “Amici” e “il grande fratello”, in che maniera hanno inciso sulla cultura e la memoria storica del nostro paese?

Cultura” e “memoria storica”, per me, sono termini che richiamano significati “alti” e “nobili”. Con tutta la buona volontà, non riesco proprio ad associarli ad “Amici” o a “Il Grande Fratello”.

4) La nuova politica proposta da Grillo e dal M5S, a tuo avviso, può o no essere una risorsa per questo Paese?

Sono certa, pur non avendolo votato, che il M5s abbia contribuito a dare quella necessaria accelerazione al processo, sempre predicato e mai attuato, di cambiamento della situazione politico/partitica ormai corrotta e non più proponibile e praticabile. Credo, però, che il M5s abbia contraddizioni e posizioni discutibilissime in molti ambiti, in termini di coerenza e chiarezza, che rischiano di annullare quella spinta positiva che potrebbe, almeno nelle intenzioni dichiarate, perseguire. Esistono “rivoluzioni” che si fanno nelle piazze, mentre, una volta entrati nel gioco politico dei palazzi, le modalità tipiche dei “movimenti” richiedono un cambiamento di strategie e di pratiche. Questo deve essere compreso e rivisto. Ma ciò che più mi infastidisce è il clima di caccia alle streghe e di sterile polemica a cui stiamo assistendo (anche da parte del M5S medesimo), che inquina non poco l'obiettiva analisi del fenomeno “grillino”. Insomma: tutto da vedere e verificare, con obiettività e dati alla mano.

5) Sempre sulle tue informazioni del profilo di Facebook ho visto che parli diverse lingue, tra le quali il cinese e mandarino. Il prodotto interno lordo della Cina, nonostante ultimamente abbia subito un arresto, si aggira attorno al 8%. Considerato il tasso di crescita praticamente nullo di quello italiano, può secondo te il “modello cinese” essere applicato anche all'Italia e risollevare le così le sorti del nostro Paese?

“Chi sta accanto al mandarino, riceve molti onori. Chi sta vicino alle cucine, riceve cibo” (proverbio mandarino che evita di farmi pronunciare in merito alla domanda...)

6) Puoi descriverci in poche parole la tua città (Pistoia) prima e dopo l'avvento della crisi economica?

La mia città è splendida, a guardarla dall'esterno, senza viverci. La mia città la amerei, se non fosse la mia e non la conoscessi nei minimi particolari. La mia città ha provato a vivere, dopo aver dormito per secoli, e sta cercando di restare sveglia; ma ho paura che non ce la farà. Chiude piano piano gli occhi delle sue attività, delle sue piazze, del suo verde meraviglioso, dei suoi progetti. Come ovunque accade. Anche la mia città è tanto malata. Eppure, sarebbe così bella...

7) Secondo te i grandi programmi televisivi di massa come “Amici” e “il grande fratello”, hanno o no inciso in una qualche maniera sul propagarsi della crisi? Se sì, in quale maniera?

Persone inesistenti hanno fatto credere come veri sogni inutili e terribili. “Mai accettare sogni dagli sconosciuti” diceva quel saggio (che non era fra quelli scelti per tutti noi da Napolitano); ma, quando la vita vera pare non darti niente o nessuno ti ha insegnato a capire i valori che contano davvero, il sogno diviene una trappola affascinante a cui abbandonarsi.

8) Secondo le tue esperienze nel campo lavorativo, il sindacato di oggi riesce a rappresentare anche i precari e i disoccupati?

Risposta secca e di pancia (vuota): NO.

9) Pur se con molti problemi e con alcune forti contraddizioni la Cgil negli anni '70 pareva riuscire a rappresentare in maniera adeguata i lavoratori oltre che al tavolo delle contrattazioni anche da un punto di vista culturale. Oggi è sempre così o le cose sono cambiate?

Le cose sono molto cambiate, ovviamente. L'evoluzione dei Sindacati, come del resto quella dei partiti della sinistra storica, non c'è stata; anche se lo scollamento fra la base dei lavoratori e il sindacato è stata forse più lenta e apparentemente meno lacerante, fino a poco tempo fa. Adesso, anche su questa questione, siamo ad una epocale resa dei conti.

10) Secondo le tue esperienze è possibile fare politica attiva sui social network come Facebook?

FB è uno strumento. Semplicemente. E' ovvio e scontato che un social network come FB aiuti nella circolazione delle informazioni e amplifichi le possibilità di confronto, di aggregazione e di dibattito politico; amplifica, però, anche la confusione e il fraintendimento comunicativo. Sono stata attivista del Popolo Viola ed, in seguito, fra i fondatori della Rete Viola, due movimenti nati ed in parte cresciuti su Facebook. Non è stato poco quello che siamo riusciti a fare tramite la rete, ma ancor più importante è ciò che siamo riusciti a fare portando la nostra voce al di là di tastiere e monitor (anche se è stato, ad una analisi a posteriori, un'occasione sprecata per molti motivi). La politica vera richiede soprattutto un contatto non virtuale e una partecipazione fisica diretta. E' necessario guardarci in faccia, ascoltare le voci, sentire le emozioni ed i sentimenti senza mediazioni di alcuna sorta. La politica “attiva” è incontro vero di persone e di luoghi, scambio di vite vissute ed esperienze, di litigi furibondi e di entusiasmi condivisi. Cosa c'è di più bello? 

intervistata da Nick Belanes.

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